E’ solo un gioco…
È SOLO UN GIOCO…
… ma le persone sono reali
“Ma è solo un gioco!”. Quante volte abbiamo ripetuto questa frase e quante l’abbiamo sentita pronunciare o letta in game? Vi sarà capitato di dirla durante delle discussioni, quando i toni iniziavano ad accendersi, o magari vi sarà stata detta.
Beh, questo mese ho messo da parte interviste, sondaggi o domande a trabocchetto, per spostare l’attenzione su qualcosa che in un gioco, molte volte, viene ritenuto superfluo, di poco conto: il rispetto.
Sì sì, lo so cosa state pensando… “Eccola che parte con uno dei soliti discorsi noiosi e moralisti”, ma vi dico che… sì, è proprio così! Mhuahauahaua
Dunque, dicevamo, spesso nel gioco ci troviamo a discutere con diversi tipi di persone e per i motivi più disparati: si può litigare per una roccia metin, per la zona exp o perché si viene infastiditi in generale. Insomma, citando un’altra frase che si sente sempre ripetere, “Metin2 è un gioco di guerra”, quindi è normale che si presentino spesso motivi di scontro.
Fin qui niente da dire, ognuno è libero di interpretare il gioco come meglio crede: c’è chi cerca di comportarsi correttamente, evitando di infastidire il prossimo nella speranza che poi gli sia riservato lo stesso trattamento, e c’è chi preferisce lo scontro diretto, le lotte all’ultimo sangue in cui il forte vince sul debole.
Ora, il rispetto a cui accennavo in precedenza non è quello che magari può esigere un livello 90 da un liv 30, o un uomo di 40 anni da un ragazzino di 15; parlo del rispetto che una persona deve (o dovrebbe) avere verso un’altra. Metin2 è un gioco, ok, ma dietro quei personaggini, quei pixel, ci sono esseri umani con dei sentimenti, una vita, una storia e perché no, dei problemi: i ninja, le shamane, i war, i sura, non sono mossi da circuiti elettrici, da diavolerie informatiche, come nei giochi in single player delle varie console, e questo ogni tanto bisognerebbe ricordarselo. Una frase detta con superficialità, che per qualcuno può sembrare banale o di poco conto, per altri invece può essere come una molla che fa scattare ricordi, brutti pensieri o far riaprire ferite.
Finché si parla del gioco, dei personaggi, di item, finché si dà del “nabbo expato” o dell’approfittatrice, beh, magari può dar fastidio, ci si può innervosire un po’, ma passa e finisce lì. Anzi, può anche essere uno stimolo che spinge a migliorarsi.
Quando invece le frecciatine, gli insulti, toccano la sfera personale e si prende di mira la vita reale, sarebbe opportuno rendersi conto che a volte le parole sono più affilate di una lama.
Ed ora ditemi, cosa ne pensate? Questa volta le domande sono rivolte a tutti voi.
– Quali pensi siano i pro e i contro di un comportamento “pacifista”, e quali di quello “guerrafondaio”?
– A quale dei due schieramenti pensi di appartenere? E perché?
– Può esistere un’etica di comportamento in un gioco come Metin2?
– Quando e come i litigi nati in game incidono sulla vita reale?
“Un uomo è rispettabile solo in quanto porta rispetto.”
Ralph Waldo Emerson

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